Ritratto fotografico di Luciano Valensin, pittore di Poggibonsi

Ho realizzato il ritratto a Luciano Valensin Nato a Siena, il 30 novembre 1938, diplomato all’Istituto d’Arte di Siena, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Firenze.Dal 1962 al 1998 ha insegnato educazione artistica nella scuola media.Attivo dal 1960 nella pittura ha presentato le sue opere in mostre personali e collettive:Siena, Firenze, Barga, Lucca, Milano, Torino, Cremona, Padova, Londra, Canterbury, New York, Mosca, Hong Kong. Recentemente ha esposto alla Palazzina Liberty di Imperia, alla Galleria Rivellino a Ferrara, ed è uno dei finalisti del premio il SEGNO indetto dalla Galleria Zamenhof di Milano.Le sue opere si trovano anche in Australia presso collezioni private.Ha vinto nel 2008 nella sezione “TEMA LIBERO” il premio di pittura indetto dal Comune di San Gillio (TO). Ha vinto inoltre alcuni premi di poesia.E pubblicato nell’Enciclopedia d’arte italiana. Per questo ritratto fotografico in sala di posa su fondo nero, per creare quel contrasto con il soggetto che risultasse in evidenza quasi come se uscisse dall’immagine ho utilizzato due luci una principale che illuminava il soggetto e l’altra che desse profondità al soggetto. Ho utilizzato un obbiettivo Canon EF 70-200mm f/2.8L IS II USM  lavorando con flash da studio ho utilizzato un diaframma F 16 per avere una buona profondita di campo.

Ritratto fotografico di Luciano Valensin

Ritratto fotografico di Luciano Valensin

 

Scritto da : Andrea Lisi

3 Comments

  1. paolo 20 Luglio 2013 at 09:24 - Reply

    f 16 per la profondità di campo ? Ovviamente non critico ma ti chiedo : Di solito si tende a tenere aperto il diaframma per avere più sfondo sfocato e maggior dettaglio . Forse in questo caso hai scelto f 16 avendo uno sfondo scuro ed uniforme ?
    Do solito tendi quindi nel ritratto a usare un diaframma più chiuso ?

  2. Paolo 20 Luglio 2013 at 10:25 - Reply

    Vedo che tendi ad usare nel ritratto se possibile diaframmi abbastanza chiusi . Dici f 16 ma …… il motivo è perchè lo sfondo è uniforme e quindi lo sfocato non è necessario ? Oppure preferisci di norma diaframmi chiusi visto che sei in laboratorio e con il cavalletto ? Io tendo a tenere diaframmi più aperti per sfocare lo sfondo dici che sbaglio ?
    Inoltre ti chiederei visto che usi il 70 200 CANON ( f 2.8 ) …… c’è molta differenza con il 70 200 f 4 IS ?
    Oppure mi converrebbe optare per il SIGMA 2.8 STABILIZZATO o per il Tamron f 2.8 ( sempre in alternativa al CANON f4 ). La domanda nasce dal fatto che il 70 200 2.8 IS ha un prezzo proibitivo mentre gli altri tre sono pù alla mia portata ( un budget intorno ai 100 più o meno ), Ciao e grazie se mi risponderai .

    • Andrea Lisi 20 Luglio 2013 at 11:20 - Reply

      Ciao Paolo in questi due casi ho utilizzato f16 perchè come hai notato lo sfondo è uniforme e non avevo bisogno dello sfuocato.Di solito quando uso sfondi in studio maculati o chiazzati allora cerco di utilizzare aperture come F5,6 avvolte anche più basse per far risaltare e dare un effetto più tridimensionale al ritratto.Questo se con la potenza dei flash da studio me lo permette perchè essendo abbastanza potenti mettendo più punto luci si sommano e devo regolare bene le potenze.Quando lavoro in esterno e devo fare un ritratto mi piace avere sempre lo sfondo ben sfuocato da far risaltare bene il soggetto, spesso uso anche la massima apertura.
      Per quanto riguarda l’obbiettivo non li ho mai personalmente paragonati due scatti fatti con i due obbiettivi quindi una valutazione specifica non te la so dare, nel girellare leggi questi commenti commenti .
      Io h acquistato f 2,8 perche per il mio tipo di lavoro spesso le condizioni di luce non sono mai le migliori e un po di luce in più spesso non fa mai scomodo.
      Per quanto riguarda gli altri due obbiettivi sinceramente non li conosco approfonditamente ma sicuramente SIGMA fa dei prodotti di fascia superiore rispetto a Tamron.
      Spero di aver soddisfatto le tue curiosità, ciao andrea

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